Il Prigioniero e Il Villaggio Globale – Pierre Hillard


Dopo gli eventi dell'11 settembre 2001, un'improvvisa accelerazione della storia è stata avvertita come se fosse iniziato un conto alla rovescia. I disordini e le agitazioni politici, finanziari e geopolitici che scuotono gli Stati, sono messaggeri di profondi cambiamenti e passaggi verso un altro mondo.

A differenza del mondo biologico, questi cambiamenti non sono affatto il risultato "del caso e della necessità". Sono il risultato invece di una strategia deliberata. Il principio "Ordo ab Chaos" (l'ordine dopo il caos), infatti è necessario amplificare i contrasti, in particolare tra un Occidente "civilizzato" e un Oriente "complicato" per raggiungere una nuova fase, quella di un Nuovo Ordine Mondiale che illumini l'umanità. 

L'opposizione e il confronto di questi due mondi si basano sul principio della divisione, un passo necessario per raggiungere una Città Terrena unita. La forza, con cui vengono effettuati questi obiettivi da diverse generazioni, ha portato a menti sempre di più destabilizzate. L'individualismo forsennato è una fonte di insoddisfazione permanente e uno stimolo per influenzare ancora più abilmente gli uomini e il loro comportamento. E 'infatti più facile dirigere le masse verso un nuovo "Giardino dell'Eden", se, in precedenza, disorientate e ansiose (mali tipici delle nostre società).

Una serie televisiva britannica degli anni '60 ha mirabilmente affrontato il tema della città mondiale e il lavoro di destabilizzazione intento a condizionare i suoi abitanti. Si tratta del Prigioniero, serie prodotta e interpretata da Patrick McGoohan. L'eroe, un ex agente dei servizi segreti britannici in contrasto con i suoi superiori, viene neutralizzato da un gas narcotizzante e confinato in un Villaggio, apparentemente idilliaco ... 

Tuttavia, le attività degli abitanti del villaggio sono continuamente osservate da telecamere di sorveglianza o computer. Tutte queste persone sembrano felici, ma è una felicità piatta, aseptica, igienizzata. Obbedendo alle regole del Villaggio,  liberi a condizione di andare solo dove indicato dai loro dirigenti.

Mantenendo le diversità culturali, linguistiche o razziali, questi ultimi danno l'illusione ad ogni abitante di essere unico dunque libero, quando in realtà, corrisponde ad un format intellettuale predeterminato per garantire la tranquillità del Sistema. Partecipando a varie attività, gli abitanti del villaggio hanno tutti un numero (al giorno d'oggi sarebbe un micro-chip) e passano sotto le Forche Caudine del conformismo. Agitati, manipolati, condizionati, questi individui sono invitati a partecipare ad un gioco politico nell'episodio Free for all accompagnati da motivetti, risate, paillette e cartelloni con il nome dell'idolatrato. Ma l'eletto con i voti degli abitanti del Villaggio rimane il prodotto del Sistema e nulla cambia in realtà. In generale, le autorità del Villaggio vogliono far passare informazioni ai residenti attraverso un "sublimatore" (uno schermo TV) dal potere ipnotico. In questo modo, le informazioni selezionate condizionano la mente degli abitanti che diventano più malleabili.

La versione originale di quest'opera in 17 episodi è ancora più ricca d'informazioni rispetto alla versione itliana. Infatti, in Arrival, Patrick McGoohan, divenuto Numero 6, arriva in un Villaggio curiosamente cosmopolita. Il tassista che egli ferma è un asiatico, ma parla con di lui ... in inglese, spiegando che il Villaggio è un vero e proprio crogiolo di culture in cui tutte le lingue si mescolano. In alcuni episodi, si possono anche sentire lingue che non si possono identificare (Esperanto, forse?)
Numero 6 rifiuta questo muro del silenzio spirituale, filosofico e politico. Vuole sapere chi governa questo Villaggio: i veri leader sono i leader ufficiali? L'opposizione è un vera e propria alternativa politica, o lo strumento che permetta d'incanalare le masse degli scontenti verso falsi problemi?
I visibili attributi del potere sono nelle mani di Numero 2. Apparentemente egli sorveglia il Villaggio. Ma in realtà, questo capo (onnipotente?), che cambia, quasi, ogni episodio, è un bambino in confronto al suo superiore, Numero 1, di cui non conosciamo né il nome né il volto (tranne nell''ultimo episodio), il quale ordina, manipola e conduce, come le nostre élite globaliste, come un superiore sconosciuto.
Nel The chimes of Big Ben, Numero 6, che desidera uscire da questo mondo troppo perfetto per essere un Umano, conquista l'aiuto di Numero 8. Egli assicura di voler aiutare l'eroe, ma in realtà lo inganna durante la fuga, per riportarlo al Villaggio. Il nome di Numero 8 non è tanto irrilevante dal momento che si chiama Nadia Rakovski. Conoscendo tutte i retroscena, questo personaggio fittizio ricorda quasi a pennello Gregorievitch Christian Rakovski, quanto a lui esistito realmente. Infatti, ambasciatore politico a Parigi nel tra le due guerre, C. G. Rakovsky fu vittima delle purghe di Stalin (fucilato l' 11 settembre 1941).
Durante gli interrogatori (a cui fu sottoposto), continuo' a rivelare le ambizioni perseguite dai sostenitori di una governance* globale.

L'ambizione di Patrick McGoohan era quella di sensibilizzare la gente sull'emergenza di una filosofia globalista attraverso una fiction televisiva. Le nostre intenzioni sono più scientifiche. Speriamo di convincere il lettore, sulla base di fatti oggettivi, che realmente una strategia globalista sta' emergendo. Raccolgliendo articoli, mappe e tabelle pubblicati in diverse riviste o siti web, questo libro tratta argomenti vari come la regionalizzazione, la pianificazione territoriale, le rivendicazioni etno-regionaliste, il codice civile europeo, il Medio Oriente o anche il partenariato transatlantico. Tuttavia, un legame unisce questi differenti tasselli, perché tutti si incastrano perfettamente per consentire l'emergere di un governance globale. A poco a poco, mentre si erge la babeliana torre globale, i protagonisti transnazionali vedono i loro ruoli espandersi. Al ritmo di come stanno andando le cose, il tempo che ci separa da questo cambiamento non è forse così lontano. Il presidente Bush senior ha già profetizzato l' 11 Settembre 1990 l'arrivo di questo Nuovo Ordine Mondiale.
Pierre Hillard
Estratto da La décomposition des nations européenne – De l’union euro-atlantique à l’Etat mondial.
traduzione di Giuditta per TUTTOUNO.

*governance s.f. inv.
Il complesso delle strutture, delle regole e delle strategie che presiedono alla guida di un'azienda, o anche di uno Stato ‖ estens. Il complesso dei dirigenti di tali strutture; la classe dirigente.

Ti potrebbe interessare, dello stesso autore:
WWF al servizio del NWO. La linea di sangue e il petrolio. 

Il Prigioniero continua la sua battaglia a questo indirizzo:
http://prigioniero.6serve.com/

Commenti

Unknown ha detto…
bellissimo post!
Unknown ha detto…
grazie la ritengo in parte una dedica alla mia attuale situazione...
Unknown ha detto…
grazie davvero mi hai regalato con questo post un momento di felicita' e generalmente io sono purtroppo felice pochissime volte...
grazie

Post popolari in questo blog

Semi di albicocca contro i tumori

Elenco dei prodotti israeliani da boicottare

Vaccino obbligatorio? Cosa fare per neutralizzarlo.

Mio figlio ha sempre cerchi scuri sotto gli occhi, perché?

Romina Power: "Dico no ai vaccini e vi spiego perché"

Chemtrails. Chiudono la bocca alla vera informazione